Il 29 Gennaio 2020 Sono state emanate le “Linee guida 3/2019 sul trattamento di dati attraverso apparecchiature video” da parte del Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB) che stabiliscono anche l’entrata in vigore dei nuovi cartelli di videosorveglianza.

Se i vecchi cartelli riportavano solo le indicazioni del provvedimento del garante della Privacy, i nuovi cartelli necessitano di informazioni molto più dettagliate.

Prima di tutto il cartello dovrà essere ben visibile, prima che l’interessato entri nell’area videosorvegliata, e dovrà necessariamente riportare una serie di informazioni, quali ad esempio:

  • L’identificazione del “titolare” e, nel caso, il suo rappresentante;
  • finalità della sorveglianza;
  • informazioni sugli aspetti più impattanti del trattamento
  • indicazioni sulla registrazione delle immagini e se prevista la trasmissione dei dati a terzi
  • informazioni di contatto del titolare (e anche del DPO se presente)

Le linee guida consigliano inoltre di apporre un link o un QR code per visionare l’informativa estesa in formato digitale; l’informativa estesa infatti dovrà essere necessariamente messa a disposizione dell’interessato, nell’area videosorvegliata.

Quindi, secondo la nuova normativa sulla Privacy, non solo è necessario che in presenza di impianti di videosorveglianza venga esposto un cartello, ma è altresì necessario che il cartello sia compilato correttamente al fine di evitare onerose sanzioni.

Gli esercizi commerciali e i soggetti privati che hanno almeno un dipendente o un socio lavoratore, qualora intendano installare un impianto di videosorveglianza sul luogo di lavoro, devono necessariamente ottenere l’autorizzazione da parte dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, o per mezzo di un accordo sindacale.

L’autorizzazione è necessaria per la tutela della Privacy dei dipendenti.

Nell’ambiente di lavoro, le telecamere possono essere utilizzate esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per tutelare la sicurezza del luogo di lavoro, e per la tutela del patrimonio aziendale.

Installare un impianto di videosorveglianza in un luogo di lavoro senza apposita autorizzazione, sottopone il datore di lavoro a un rischio elevato di onerose sanzioni.

La domanda di autorizzazione all’Ispettorato Territoriale del Lavoro per l’installazione di un impianto di Videosorveglianza, prevede la presentazione di una serie di documenti quali:

  • Istanza di autorizzazione compilata e firmata (2 copie)
  • Accordo installazione impianto di videosorveglianza firmato dai dipendenti (2 copie) con nomina del responsabile del trattamento dati e personale incaricato a visionare le immagini
  • Planimetria dei locali con segnate telecamere e angolazioni, DVR e monitor, dovranno essere indicate le postazioni di lavoro e destinazioni d’uso dei locali;  (2 copie)
  • Relazione tecnica timbrata e firmata dal responsabile aziendale, o tecnico abilitato, o ditta installatrice con la composizione e funzionamento impianto (2 copie)
  • Copia di iscrizione camera di commercio
  • 2 Marche da bollo

Quello che ti offriamo è uno strumento che ti permetta di ottenere la suddetta autorizzazione nel modo più semplificato possibile e con il supporto di personale esperto.